Istituto Cattaneo

Ballottaggi Comunali 2016 – Flussi elettorali in sette città (Torino, Bologna, Napoli, Novara, Varese, Grosseto, Brindisi)

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I flussi elettorali sono gli interscambi di voto avvenuti fra i partiti nel corso di due elezioni successive. Nel nostro caso vengono stimati per singole città sulla base dei risultati delle sezioni elettorali. Si tratta di stime statistiche, e quindi di misure affette da un certo margine di incertezza. Le nostre analisi sono effettuate «su elettori» e non «su voti validi», al fine di poter includere nel computo anche gli interscambi con l’area del «non-voto» (astenuti, voti non validi, schede bianche).

 

Come in ogni tornata elettorale, anche in occasione del secondo turno delle elezioni comunali del 5 giugno l’Istituto Cattaneo ha svolto delle analisi sui flussi elettorali di alcune delle città chiamate al voto.

In questo comunicato presenteremo i risultati di tali analisi relativi agli interscambi di voti avvenuti tra il primo e il secondo turno. .

Le città considerate sono Torino, Bologna, Napoli, Novara, Varese, Grosseto, Brindisi. I comuni di Milano e Roma non sono inclusi perché i dati necessari a elaborare le stime (ossia, i risultati distinti per singole seggi elettorali) non sono ancora disponibili.

 

In questo comunicato presenteremo i flussi sul totale del corpo elettorale (ponendo quindi pari a 100 il totale degli aventi diritto al voto).

Torino

 

A Torino si è ripetuto lo stesso meccanismo osservato in altre elezioni passate, dove la sfida era tra un candidato del centrosinistra e un candidato del Movimento 5 stelle (come Parma, 2012, o Livorno, 2014) e dove quasi tutti gli elettori di centrodestra si sono riversati sul candidato del partito fondato da Beppe Grillo. Come si vede dal grafico, tutti che coloro che al primo turno avevano scelto Rosso, Napoli o Morano al ballottaggio hanno in larga maggioranza optato per Chiara Appendino: il bottino che questa candidata aveva raccolto due settimane fa viene interamente confermato e viene ampiamente rimpolpato da flussi provenienti da Rosso (il 2,7{392d0e468fe580ea6caf5ac377d3684124b7dabe7737b05c32233f76f078e26f} del corpo elettorale), da Napoli (il 2,4{392d0e468fe580ea6caf5ac377d3684124b7dabe7737b05c32233f76f078e26f} del corpo elettorale) e da Morano (il 3,2{392d0e468fe580ea6caf5ac377d3684124b7dabe7737b05c32233f76f078e26f} del corpo elettorale). Dai bacini di questi candidati qualcosa si disperde nell’astensione e quasi nulla finisce a Fassino.

Solo tra gli elettori di Airaudo, candidato della sinistra, Fassino risulta vincente, ricavandone un flusso pari allo 0,9{392d0e468fe580ea6caf5ac377d3684124b7dabe7737b05c32233f76f078e26f} dell’elettorato (un flusso di poco inferiore – 0,8{392d0e468fe580ea6caf5ac377d3684124b7dabe7737b05c32233f76f078e26f} – passa da Airaudo all’astensione, mentre alla Appendino da questo candidato arrivano solo briciole).

È da notare infine che se, come detto, la Appendino conserva interamente i propri voti del primo turno, Fassino ha una piccola, ma non trascurabile, perdita verso l’astensione (0,6{392d0e468fe580ea6caf5ac377d3684124b7dabe7737b05c32233f76f078e26f}).

 

Bologna

 

A Bologna i flussi elettorali tra primo turno e ballottaggio mostrano che i due candidati – Virginio Merola e Lucia Borgonzoni – sono riusciti a confermare in buona misura i loro consensi iniziali e ad allargarsi nei confronti dei partiti che si trovano nelle aree politiche rispettivamente di centrodestra e centrosinistra. Merola ha raccolto i voti di chi aveva sostenuto Martelloni (rappresentante di Coalizione civica, orientata a sinistra) al primo turno (il 3,5{392d0e468fe580ea6caf5ac377d3684124b7dabe7737b05c32233f76f078e26f} dell’elettorato bolognese ha scelto il sindaco uscente dopo aver votato Martelloni il 5 giugno) e anche una buona fetta degli elettori degli “Altri” candidati (presumibilmente, del candidato dei Verdi e di quello del Partito comunista dei lavoratori).

In maniera speculare, Borgonzoni ha raccolto una quota rilevante dei suoi consensi in quella parte di elettorato bolognese che al primo turno aveva votato Bernardini e, nel ballottaggio, ha deciso di dirottare i suoi voti a favore della candidata di centro-destra. Da notare, inoltre, che Merola perde qualche voto verso l’astensione nel passaggio tra primo turno e ballottaggio (una percentuale pari al 2,4{392d0e468fe580ea6caf5ac377d3684124b7dabe7737b05c32233f76f078e26f} dell’intero elettorato bolognese).

Infine, il dato senz’altro più interessante è quello riguardante il comportamento degli elettori del M5s. La parte più consistente dell’elettorato pentastellato ha deciso di non recarsi ai seggi (il 4,4{392d0e468fe580ea6caf5ac377d3684124b7dabe7737b05c32233f76f078e26f} dell’elettorato). Tuttavia, una porzione di poco inferiore dell’elettorato del M5s si è orientata verso la candidatura di Bergonzoni (pari al 4,1{392d0e468fe580ea6caf5ac377d3684124b7dabe7737b05c32233f76f078e26f} dell’intero corpo elettorale), preferendola nettamente rispetto a quella di Merola.

 

Napoli

 

Gli aspetti più rilevanti dei risultati di Napoli sono due: l’ampia vittoria di De Magistris e il crollo della partecipazione.

De Magistris ha vinto soprattutto perché è riuscito a confermare l’elettorato che lo aveva scelto al primo turno: l’86{392d0e468fe580ea6caf5ac377d3684124b7dabe7737b05c32233f76f078e26f} di chi lo ha votato al primo turno ha ribadito il suo sostegno al ballottaggio. Inoltre, il risultato positivo di De Magistris si spiega grazie alla sua capacità attrattiva nei confronti dell’elettorato del M5s: un consistente flusso in entrata proviene dagli elettori che al primo turno hanno votato il candidato del M5s (Brambilla). Si tratta di un ulteriore flusso che conferma l’appeal di De Magistris nei confronti dell’elettorato del M5s, già emerso nei flussi analizzati dall’Istituto Cattaneo al primo turno.

Per quanto riguarda l’astensione, a Napoli c’è stato un vero e proprio crollo della partecipazione con circa 20 punti percentuali in meno rispetto al primo turno (da 54,11{392d0e468fe580ea6caf5ac377d3684124b7dabe7737b05c32233f76f078e26f} a 35,97{392d0e468fe580ea6caf5ac377d3684124b7dabe7737b05c32233f76f078e26f}, quindi circa un terzo degli elettori ha votato al ballottaggio). A disertare le urne, come era ampiamente prevedibile, sono gli elettori che al primo turno hanno votato candidati che non sono andati al ballottaggio. È soprattutto tra gli elettori che al primo turno hanno votato Valente (coalizione di centrosinistra) che si registra questa smobilitazione (tre suoi elettori su quattro si sono astenuti). Un movimento analogo, anche se in misura minore (poco più di uno su due diserta le urne), si verifica tra gli elettori di Brambilla (M5s). Allo stesso tempo, la stessa sconfitta di Lettieri si spiega in parte per un consistente flusso di voti verso l’astensione (più di un elettore di Lettieri su tre non è tornato a votare), in questo caso la diffusa percezione di un esito negativo della competizione potrebbe aver scoraggiato la loro partecipazione.

 

Novara

 

I flussi di Novara rivelano dinamiche complesse. Gli elettorati dei candidati esclusi dal ballottaggio si sono dispersi in più direzioni. Vediamoli ad uno ad uno.

Cominciamo con gli elettori di Macarro, il candidato del Movimento 5 stelle. Se nel 2011, i voti del candidato M5s erano per tre quarti finiti al candidato di centrosinistra (anche allora si trattava di Ballaré), questa volta vediamo che il flusso più consistente (4{392d0e468fe580ea6caf5ac377d3684124b7dabe7737b05c32233f76f078e26f} dell’elettorato) finisce a Canelli, rappresentante del centrodestra. Un flusso simile (3,8{392d0e468fe580ea6caf5ac377d3684124b7dabe7737b05c32233f76f078e26f}) finisce all’astensione, mentre Ballaré ricava da Macarro un flusso di 2,1{392d0e468fe580ea6caf5ac377d3684124b7dabe7737b05c32233f76f078e26f} del corpo elettorale.

L’elettorato di Rodini, rappresentante di liste civiche di sinistra, premia in prevalenza Ballaré, ma anche in questo caso si registrano flussi in tutte le direzioni (1,4{392d0e468fe580ea6caf5ac377d3684124b7dabe7737b05c32233f76f078e26f} verso Ballaré, 0,9{392d0e468fe580ea6caf5ac377d3684124b7dabe7737b05c32233f76f078e26f} verso Canelli, 0,6{392d0e468fe580ea6caf5ac377d3684124b7dabe7737b05c32233f76f078e26f} verso l’astensione).

Decisivo nel rafforzare il vantaggio che Canelli aveva già nel primo turno è l’elettorato di Andretta (FI): da questo bacino il flusso più rilevante (4,4{392d0e468fe580ea6caf5ac377d3684124b7dabe7737b05c32233f76f078e26f} del corpo elettorale) va all’astensione, ma un altro flusso consistente (3,7{392d0e468fe580ea6caf5ac377d3684124b7dabe7737b05c32233f76f078e26f}) finisce nel forziere di Canelli.

A complicare il quadro delle dinamiche elettorali novaresi, come si vede dal grafico, vi sono dei flussi da Ballaré a Canelli (l’1,3{392d0e468fe580ea6caf5ac377d3684124b7dabe7737b05c32233f76f078e26f} del corpo elettorale), dall’astensione a Ballaré (1,8{392d0e468fe580ea6caf5ac377d3684124b7dabe7737b05c32233f76f078e26f}) e infine dall’astensione a Canelli e viceversa (questi due ultimi flussi quasi si annullano).

 

Varese

 

In controtendenza rispetto ad altri cambiamenti di maggioranza, Varese – dove il Movimento 5 stelle era assente – ha fatto registrare un passaggio da un’amministrazione di centrodestra a un nuovo sindaco espressione del centrosinistra. Il rappresentante del centrosinistra (Galimberti) è inoltre riuscito a ribaltare lo svantaggio con cui partiva dopo i risultati del primo turno.

Il flusso più rilevante che ha portato all’esito del ballottaggio è quello che va da Orrigoni, candidato di centrodestra, a Galimberti (si tratta del 2,8{392d0e468fe580ea6caf5ac377d3684124b7dabe7737b05c32233f76f078e26f} del corpo elettorale, ossia di una quota di voti significativa). Galimberti conquista inoltre un flusso rilevante (2,6{392d0e468fe580ea6caf5ac377d3684124b7dabe7737b05c32233f76f078e26f} degli elettori) dal principale candidato escluso dal ballottaggio, Malerba (espressione di liste civiche), che invece cede meno voti ad Orrigoni.

Pur perdendo una quota importante di voti verso l’astensione, Galimberti, grazie ai voti ottenuti dal bacino di Malerba e, soprattutto, a quelli “rubati” direttamente a Orrigoni è dunque riuscito a ribaltare lo svantaggio iniziale rispetto ad Orrigoni.

 

Grosseto

 

Pur essendo una città di dimensioni relativamente piccole, Grosseto riveste una certa importanza per il fatto che è uno dei comuni in cui si registra un “ribaltamento” di maggioranza rispetto alla precedente amministrazione (dal centrosinistra si è passati al centrodestra). I flussi elettorali ci mostrano che Vivarelli Colonna, rappresentante del centrodestra, già in vantaggio al primo turno su Mascagni (centrosinistra), ha incrementato questo vantaggio essenzialmente grazie al contributo degli elettori del candidato M5s (Gori). Da questo bacino osserviamo un flusso pari al 5,6{392d0e468fe580ea6caf5ac377d3684124b7dabe7737b05c32233f76f078e26f} del corpo elettorale che giunge a Vivarelli Colonna (un flusso sostanzialmente identico si dirige verso l’astensione, mentre il flusso conquistato da Mascagni è molto meno rilevante). Anche a Grosseto, dunque, come in altre città, gli elettori del M5s hanno inteso “punire” la coalizione di centrosinistra, appoggiando il suo rivale. Il flusso proveniente dal candidato M5s consente a Vivarelli Colonna di “neutralizzare” la perdita subita verso l’astensione.

Inoltre, Vivarelli Colonna riesce a “rubare” un discreto flusso di voti (1,8{392d0e468fe580ea6caf5ac377d3684124b7dabe7737b05c32233f76f078e26f} del corpo elettorale) direttamente a Mascagni: anche questo flusso contribuisce dunque a spiegare l’incremento del distacco verificatosi tra i due turni.

 

Brindisi

 

Il quadro che emerge dai flussi tra i due turni delle elezioni di Brindisi è piuttosto complesso. La vittoria della rappresentante di liste civiche di centrodestra (Carluccio) è avvenuta, in primo luogo, grazie alle perdite di Marino (centrosinistra) verso l’astensione (anche Carluccio perde verso l’astensione ma il saldo negativo dei suoi flussi verso l’astensione è di entità più modesta) e, in secondo luogo, per la capacità attrattiva nei confronti dell’elettorato cinquestelle (dal candidato Alparone il flusso di dimensioni più rilevante si dirige verso l’astensione, ma un flusso rilevante favorisce, per l’appunto Carluccio). Anche un flusso di entità minore proveniente da D’Astore (liste civiche) favorisce Carluccio.

Marino attrae una quota importante di voti dal rappresentante della sinistra Rossi, ma queste non bastano a pareggiare i conti.

 

A cura di Rinaldo Vignati (340-3758112), Pasquale Colloca, Domenico Fruncillo, Michelangelo Gentilini, Mario Marino, Marco Valbruzzi.

 

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