Istituto Cattaneo

Itanes

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L’Istituto Cattaneo è l’istituzione fondatrice e ed è ora membro statutario di ITANES (Italian National Election Studies), il gruppo di ricerca che riunisce i principali studiosi accademici nel campo delle analisi sul comportamento di voto in Italia attraverso survey. I ricercatori del Cattaneo hanno dunque costantemente contribuito alle pubblicazioni Itanes.

Per richiedere i dati delle rilevazioni Itanes ci si può rivolgere a:
segreteria@itanes.org, cristiano.vezzoni@unimi.it

Svolta a destra? Cosa ci dice il voto del 2022. Il Mulino, 2023.
In occasione delle elezioni del 2022, l’esito del voto è stato chiaro e ha indicato una solida maggioranza a destra. La sola analisi del verdetto elettorale non fornisce però risposte alle questioni ancora aperte rispetto alle trasformazioni del sistema politico italiano. Siamo di fronte a un nuovo equilibrio caratterizzato da una duratura preferenza per la destra? Oppure le elezioni del 2022 rappresentano l’ennesimo episodio in un quadro di sostanziale instabilità politica? E gli elettori come hanno vissuto la competizione elettorale? Il volume si propone di fare luce su questi interrogativi, analizzando – insieme al clima d’opinione e ai contenuti della campagna – le ragioni profonde che hanno guidato il voto. Ne emerge un quadro ambivalente in cui, a fronte di notevoli spostamenti nelle scelte elettorali verso la destra e, soprattutto, verso l’astensione, gli orientamenti politici di fondo rimangono in continuità con quelli che abbiamo conosciuto in passato, evidenziando come il ruolo dell’offerta politica rimanga cruciale nel definire gli esiti della competizione.

Vox populi: Il voto ad alta voce del 2018. Il Mulino, 2018
Nelle votazioni politiche del marzo 2018 la vox populi si è fatta sentire forte e chiara. Oltre a penalizzare drasticamente il partito al governo e a premiare un’opposizione radicale, il risultato elettorale ci ha consegnato un parlamento composto in gran parte di nuovi eletti. Perché l’offerta politica di M5S e Lega è risultata più convincente? Quali domande ha intercettato? Nel volume si descrive e si interpreta la risposta degli elettori alla campagna elettorale e alle strategie dei partiti, analizzando la stratificazione sociale e geografica del voto, le motivazioni e le emozioni degli elettori, la loro protesta e voglia di cambiamento.

Votare in Italia: 1968-2008. Dall’appartenenza alla scelta. Il Mulino, 2011
Prima Repubblica, Seconda Repubblica, crisi del bipolarismo: il sistema politico italiano sembra alla continua ricerca di una stabilità inafferrabile quanto un miraggio. Ma come reagiscono i cittadini alle trasformazioni della politica? Continuano a essere guidati da identità religiose o di classe? Giudicano l’operato dei partiti o sono sedotti dall’immagine dei leader? Domande a cui questo libro di Itanes (Italian National Election Studies) risponde studiando il mutamento delle scelte elettorali dallo spartiacque del ’68 ai nostri giorni. Le decisioni di voto nelle elezioni più recenti, 2006 e 2008, vengono confrontate con quelle precedenti, in modo da far emergere i fattori che sono venuti meno e quelli che oggi contano di più. Un esame sistematico che consente di ampliare e approfondire, ma anche rettificare, le rappresentazioni del rapporto tra gli italiani e la politica che circolano nel dibattito pubblico.

Il ritorno di Berlusconi. Vincitori e vinti nelle elezioni del 2008. Il Mulino, 2008
Bastano tre dati a dirci che le ultime elezioni politiche rappresentano una svolta rispetto alle precedenti. Primo: nel 2006 sono entrati alla Camera gli eletti di 15 liste, nel 2008 quelli di 9 liste. Secondo: nel 2006 sedevano in Parlamento 72 deputati di Rifondazione comunista, Comunisti italiani e Verdi; oggi non ce n’è nessuno, come non c’è nessun eletto in partiti che si richiamino alla tradizione socialista. Terzo: nel 2006 le due aree politiche che si sono date battaglia con alterne vicende dal 1996 in poi erano alla pari quanto a voti validi, nel 2008 c’è stato un divario di oltre 4 milioni di voti. Dopo un simile sconvolgimento, grande è la confusione sotto il cielo, soprattutto – naturalmente – sotto quello degli sconfitti. Per capire meglio ciò che è avvenuto questo volume affronta, sulla base di una vasta indagine campionaria condotta subito dopo il voto, una serie di quesiti decisivi: che ruolo hanno avuto delusione e astensionismo? Quali sono stati i flussi dello spostamento a destra? Chi è stato premiato dall’appello al “voto utile”? In che modo ha pesato la questione cattolica? E il problema dell’insicurezza? Quanto hanno contato Silvio e Walter? Si è trattato solo di un referendum sul governo Prodi?

Gli italiani e la politica. Il Mulino, 2007
Prima i consumi diffusi, la scolarizzazione e le comunicazioni di massa, poi la globalizzazione, la deindustrializzazione e l’immigrazione, insieme alla fine della guerra fredda e alla crisi della Prima repubblica, hanno cambiato profondamente, negli ultimi decenni, il rapporto degli italiani con la politica. Fra i tratti salienti di questa trasformazione troviamo il venir meno delle subculture “bianca” e “rossa”, la decrescente incidenza delle caratteristiche socio-demografiche (genere, età, istruzione, occupazione spiegano ormai ben poco degli atteggiamenti e dei comportamenti politici), il declino delle posizioni di centro a vantaggio di quelle di destra e di centro-destra, la domanda di leadership e il ruolo decisivo che ne deriva per la televisione. Delineando il ritratto dell’odierno “civis italicus”, di cui vengono illustrati i valori e il grado di consapevolezza relativamente alla cosa pubblica, il volume ci aiuta a capire meglio tali trasformazioni e il modo in cui i cittadini entrano in contatto con la sfera politica.

Dov’è la vittoria? Il voto del 2006 raccontato dagli italiani. Il Mulino, 2006
Nelle cronache future le elezioni del 2006 saranno ricordate come quelle in cui arrivò prima l’Unione. Ma un capitolo sulle aspettative deluse del centrosinistra non potrà mancare. Forse si dirà che erano eccessive. Difficile, però, negare che fossero fondate, visto il clima di opinione e i risultati delle elezioni tenutesi negli anni precedenti. Chiedersi dov’è la vittoria significa allora mettere a fuoco premesse, andamento ed esiti di una lunga corsa, partita benissimo per il centrosinistra e poi chiusasi sul filo di lana. Per rispondere alla domanda non c’era di meglio che interpellare gli elettori: è quanto ha fatto ITANES, intervistandone in momenti successivi, prima e dopo le elezioni, oltre 12.000, raggruppati in campioni diversi, per capire come si sono comportati anziani e giovani, donne e uomini, lavoratori privati e pubblici, dipendenti e autonomi, cattolici e laici. Alla fine i risultati parlano chiaro: dopo una legislatura lunga quanto tormentata, solo pochi di coloro che avevano votato per Berlusconi cinque anni prima hanno cambiato voto, sebbene moltissimi fossero insoddisfatti. Ciò è accaduto perché durante la campagna elettorale chi ha scommesso sulla continuità – tutta italiana – delle scelte di voto, puntando sulla rimobilitazione dei propri elettori, è stato più abile di chi tranquillamente si preparava a raccogliere i frutti dello scontento, sperando che cadessero dall’albero senza bisogno di scuoterlo.

Sinistra e destra. Le radici psicologiche della differenza politica. Il Mulino, 2006
Da qualche tempo il comportamento politico degli italiani risulta sempre meno influenzato da variabili classiche come la religione, la classe sociale e l’area territoriale di appartenenza. Di qui l’affanno dei tradizionali studi sociologici e politologici, che su quelle variabili si erano concentrati, e l’esigenza di aprire a nuovi approcci esplicativi. Scaturito da una ricerca empirica originale, condotta su un campione della popolazione italiana attraverso mille interviste faccia a faccia, il volume costituisce una novità di grande rilievo in questo ambito di indagine; alla sua realizzazione ha infatti lavorato un’équipe composta, oltre che da sociologi e politologi, anche da psicologi sociali. Gli elettori di sinistra e quelli di destra sono veramente diversi? Di che natura è questa diversità? Affonda forse le proprie radici in una dimensione psicologica pre-politica? In quali modi e misure è connessa a fattori come le emozioni, le identificazioni, il senso di appartenenza, l’attrazione/repulsione verso i leader, i sentimenti di ostilità e pregiudizio nei confronti dei diversi, la percezione di insicurezza e di precarietà sociale? Uno scandaglio rivelatore della “mente” politica degli italiani.

Le ragioni dell’elettore. Perché ha vinto il centro-destra nelle elezioni italiane del 2001. Il Mulino, 2003
Una lettura approfondita, completa e meditata dell’inchiesta, condotta con 3.200 interviste faccia a faccia dopo il voto del 13 maggio 2001, che ha già dato luogo al primo fortunato volume del gruppo Itanes “Perché ha vinto il centro-destra”. Nel presente lavoro, al centro dell’attenzione è non tanto l’esito elettorale (distribuzione territoriale dei voti e dei seggi, variazioni rispetto alle elezioni precedenti), quanto la struttura della scelta individuale, vale a dire l’elettore e le sue ragioni. Si è trattato di ragioni contingenti, o di ragioni le cui radici affondano nei caratteri di lunga durata dell’elettorato italiano? L’elettore riteneva più adatto il centro-destra o il centro-sinistra ad affrontare questioni come disoccupazione e sanità, scuola e giustizia, fisco e pubblica amministrazione, immigrazione e criminalità? Giudicava positive le politiche del governo uscente o si aspettava di meglio da un’alternativa? Hanno contato di più le coalizioni o i loro leader? Quanto hanno contato nelle scelte elettorali le variabili del passato, quali la classe sociale o la religione? Quale è stato l’impatto dei messaggi televisivi, diretti o indiretti? Sono gli interrogativi a cui l’inchiesta ha inteso rispondere e che gli autori dei diversi saggi approfondiscono qui, con esiti tutt’altro che scontati.

Perché ha vinto il centro-destra. Il Mulino, 2001
Oltre la mera conta dei voti, chi, come, dove, perché. Sulla base di 3209 lunghe interviste faccia a faccia effettuate dalla Doxa dopo il voto, tra il 18 maggio e il 18 giugno, questo volume presenta la prima analisi sistematica delle elezioni del 13 maggio 2001 e spiega come e perché gli italiani hanno preferito il centro-destra all’Ulivo. Ci dice come hanno votato le donne e gli uomini, i giovani e gli anziani, gli operai e i dirigenti, i disoccupati e i lavoratori autonomi, i cattolici e i laici, le persone meno informate e quelle più attente alla comunicazione politica. Ci illustra quanto hanno contato nelle decisioni di voto gli schieramenti, i partiti, i leader o i programmi, ma anche, più in generale, che cosa pensano gli italiani della politica, dei loro connazionali e delle cose che contano nella vita. Individua infine le opinioni degli elettori sulle priorità del paese e sulle capacità delle due diverse coalizioni di affrontare efficacemente i problemi.