A cura di Andrea Gentili, settembre 2017
Lo studio che qui presentiamo è il risultato di una ricerca effettuata dall’Istituto Cattaneo nelle classi terze delle scuole secondarie di primo grado (comunemente note come terze medie).
Scopo di questo lavoro è analizzare la condizione economica e sociale delle nuove generazioni e delle loro famiglie e quali effetti tale la condizione ha sul rendimento scolastico dei ragazzi.
La ricerca è stata concepita per essere ripetuta negli anni al fine di disporre non solo di una foto “istantanea” ma anche delle tendenze nel tempo.
L’indagine su cui questo primo rapporto è basato è stata svolta nelle terze medie presenti sul territorio del Comune di Bologna, una raccolta di dati e informazioni effettuata tramite questionari a partecipazione libera, somministrati – col supporto delle scuole aderenti allo studio – alle famiglie degli alunni iscritti alla terza media nell’anno scolastico 2015-2016.
L’indagine sull’anno scolastico già concluso – il 2016-17 – è ora in corso di elaborazione e verrà presentata in un prossimo rapporto, mentre quella per il 2017-18 è già in calendario.
Il focus sulle terze medie è stato motivato da due elementi tipici della scuola italiana che rendono l’ottavo anno del ciclo scolastico obbligatorio un punto fulcro nello sviluppo educativo e sociale delle giovani generazioni.
Innanzitutto la terza media è l’ultimo anno in cui il servizio scolastico nazionale prevede un unico programma di studi per tutti gli alunni, siano essi iscritti a scuole statali o private. Dalla prima superiore in avanti, invece, i curricula scolastici si differenziano fortemente tra le cosiddette scuole vocazionali (gli istituti professionali), le scuole tecniche e i licei. Nonostante i cambiamenti normativi recenti rendano meno agile la tracciabilità delle scelte orientative rispetto a quanto accadeva in passato, come vedremo sotto questa differenziazione rimane marcata.
A ciò si aggiunga che, per il terzo anno della scuola secondaria inferiore, possiamo disporre dei risultati dei test INVALSI a livello aggregato. Pur con limiti evidenti, il test permette infatti di equiparare il rendimento di tutti gli alunni del Paese valutandone la preparazione sui medesimi programmi di studio ministeriali.
In secondo luogo, dobbiamo considerare che gli alunni di terza media hanno mediamente 13 anni. Esattamente 5 anni dopo essi saranno cittadini con diritto di voto (ovvero, stando all’attuale legge sulla cittadinanza, potranno chiedere il riconoscimento come cittadini italiani qualora non lo siano), vale a dire esattamente la durata del mandato di un’amministrazione cittadina o di una legislatura parlamentare.
La ricerca si è articolata in varie fasi.
Dopo un primo approccio con i Dirigenti Scolastici di tutti gli Istituti Comprensivi bolognesi, si è organizzata la distribuzione dei questionari nelle scuole aderenti all’indagine. In questa fase «sul campo» sono stati consegnati dettagliati questionari agli alunni da compilarsi con il supporto delle famiglie.
La successiva fase di studio ha poi richiesto la conversione dei questionari in un data-base e l’analisi dei dati, i cui risultati sono illustrati in questo rapporto. La ricerca è stata condotta nelle scuole (Istituti Comprensivi) per le quali i Dirigenti Scolatici hanno accettato di partecipare, con il consenso degli organi collegiali. I questionari sono stati sottoposti agli alunni, previa autorizzazione da parte dei – 12 – Dirigenti Scolastici, nel periodo tra marzo e aprile 2016, in forma anonima sia agli studenti che alle famiglie. I dati raccolti sono stati trattati nel rispetto delle normative sulla privacy, in riferimento al Decreto Legislativo del 30 giugno 2003, n.196 “Codice in materia di protezione dei dati personali”.
La ricerca è stata svolta in proprio dall’Istituto Cattaneo, con la collaborazione del Dipartimento di Scienze Economiche (DSE) dell’Alma Mater Studiorum Università di Bologna.
Alla ricerca qui illustrata hanno aderito 12 Istituti Comprensivi (IC) su 21 presenti sul territorio comunale di Bologna (gli IC sono in realtà 22 ma solo 21 avevano classi di terza media al momento della raccolta dati). Lo studio qui prodotto presenta quindi i risultati complessivi dell’indagine a livello cittadino e di quartiere.
Una scheda informativa sintetica dei risultati a livello di scuola è disponibile, su richiesta dei Dirigenti Scolastici e degli organi collegiali, per ciascun Istituto Comprensivo.
Il questionario somministrato (e riportato in appendice) consta di tre parti: la prima, dedicata allo studente, la seconda e la terza, rispettivamente, al padre e alla madre o chi ne fa le veci, indicati come Parente 1 e Parente 2.
Le informazioni richieste allo studente vanno dall’anno di nascita alla relazione con i genitori o chi ne fa le veci, da eventuali disabilità (richieste come informazioni ai genitori) alle pratiche religiose, dalle informazioni sulla salute alla conoscenza delle lingue, a partire da quelle parlate a casa.
A queste, vanno aggiunte le informazioni sugli anni spesi per istruzione in Italia ed eventualmente all’estero, le abitudini alimentari, le attività svolte nel tempo libero, i beni posseduti in casa e, infine, le attitudini nei confronti degli stranieri (da parte degli studenti italiani).
Agli alunni stranieri immigrati (di prima e seconda generazione) è inoltre dedicata una sezione specifica del questionario, per informazioni aggiuntive sulla loro esperienza migratoria.
Nonostante una certa complessità del questionario, va sottolineato che il tasso di partecipazione da parte degli studenti è stato molto alto.
La seconda e terza parte del questionario, esplicitamente rivolte ai genitori, ricalcano sinteticamente i quesiti posti agli alunni, con l’aggiunta di una serie di domande sulla sfera lavorativa e reddituale.
Anche per i genitori è stata prevista una sezione riguardante il loro percorso migratorio laddove fossero stranieri immigrati.
Il tasso di partecipazione dei genitori è stato minore di quello dei loro figli, anche se comunque buono (per un’indagine approfondita come questa).
Lo scopo di questo report è fornire ai professionisti che si occupano del mondo della scuola (in primis i dirigenti scolastici e gli insegnanti), alle autorità cittadine e agli interessati anche non specialisti uno strumento di “lettura della realtà” in più, per comprendere le condizioni di vita e le dinamiche ad esse associate di questa particolare fascia d’età – i pre-adolescenti – nel territorio bolognese.
Il report è così strutturato.
Il primo capitolo illustra molto brevemente alcuni studi sul tema al fine di fornire, in particolare al lettore non “addetto ai lavori”, un quadro sommario del background utile a comprendere certe scelte svolte nella ricerca. Nello specifico, il capitolo riprende succintamente gli studi che evidenziano l’importanza dell’istruzione come determinante del reddito, delle condizioni di vita e della mobilità sociale sia tra generazioni che all’interno della stessa generazione. Inoltre, il capitolo riprende gli studi fondamentali sulla relazione tra condizione economica e performance scolastiche. Da ultimo, il capitolo traccia in breve l’evoluzione storica del sistema scolastico italiano, per inquadrare la collocazione della scuola secondaria inferiore attuale.
Il secondo capitolo riporta l’analisi descrittiva delle principali caratteristiche statistiche della popolazione degli alunni coperti dall’indagine. Nello specifico si parte dalle principali caratteristiche della popolazione bolognese (rispetto a quella regionale e nazionale) e le si confrontano, tenendo conto delle specificità del campione, con quelle delle famiglie oggetto dell’indagine.
Il terzo capitolo è dedicato all’analisi delle condizioni professionali, reddituali e retributive dei genitori degli alunni intervistati. Esso è il fondamento per una analisi strutturata della situazione lavorativa ed economica delle famiglie con particolare attenzione alle donne e alle famiglie immigrate.
Il quarto capitolo si concentra sulla costruzione di un indice sintetico di benessere delle famiglie stesse, sulla base dei dati emersi dall’indagine. Esso completa l’analisi proposta nel capitolo precedente, sopperendo ai limiti delle informazioni reddituali tramite un indice di ricchezza delle famiglie che tornerà utile per completare l’analisi delle determinanti economiche delle performance scolastiche dei ragazzi.
Il quinto capitolo completa l’analisi valutando quanto il rendimento dei ragazzi – in termini di voto dato dagli insegnanti e dei test INVALSI – sia collegato alle loro condizioni socio-economiche familiari. Si traggono alcune prime sommarie conclusioni che però rappresentano un punto di novità rispetto alle aspettative colte in letteratura. Il sesto capitolo conclude l’analisi e traccia le principali conclusioni di questo rapporto.