Una fotografia degli europarlamentari italiani
Domenica 26 maggio 2019, 51 milioni di elettori italiani (400 milioni in Europa) sono stati chiamati al voto per eleggere i propri rappresentanti all’Europarlamento. Con un’affluenza del 56,1{392d0e468fe580ea6caf5ac377d3684124b7dabe7737b05c32233f76f078e26f} (e circa del 51{392d0e468fe580ea6caf5ac377d3684124b7dabe7737b05c32233f76f078e26f} considerati tutti gli stati dell’Unione europea), si è deciso chi occuperà i 73 seggi spettanti al nostro paese (3 seggi si aggiungerebbero in caso di Brexit). Le liste che sono riuscite a eleggere propri candidati sono sei: Südtiroler volkspartei (1 seggio), Fratelli d’Italia (6), Forza Italia (8), M5s (14), Pd (19) e Lega (29). In caso uscita definitiva del Regno Unito dall’Ue, verrebbe poi assegnato un seggio aggiuntivo a Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega.
L’Istituto Cattaneo ha analizzato i profili politici, sociodemografici e professionali dei 73 nuovi europarlamentari italiani e dei potenziali subentranti (d’ora in poi ricompresi nella denominazione “eletti”). Abbiamo già detto dei 3 seggi sospesi in attesa di Brexit. A quelli si aggiungono i seggi di Giorgia Meloni, Matteo Salvini, Silvio Berlusconi e Pietro Bartolo che li cederanno ai primi dei non eletti delle proprie liste nelle diverse circoscrizioni. Mentre i leader di Fratelli d’Italia e della Lega rinunceranno verosimilmente al seggio europeo, resta da verificare in quale circoscrizione sceglieranno di farsi eleggere i pluricandidati Berlusconi e Bartolo.