Nella puntata di martedì 28 maggio il conduttore di Porta a porta Bruno Vespa ha presentato i dati salienti di uno studio richiesto all’Istituto Cattaneo, discutendone con i giornalisti Paolo Mieli, Marcello Sorgi e Federico Monga, oltre che con Rinaldo Vignati, autore assieme a Marco Valbruzzi, della ricerca.
L’analisi svolta dall’Istituto ha “proiettato” il voto per le europee di domenica sui collegi per l’elezione della Camera dei deputati. L’interrogativo da cui si partiva era il seguente: Cosa sarebbe successo se domenica avessimo dotato per il parlamento italiano?
Sono state in particolare testate due ipotesi oggi al centro del dibattito politico. Quello di un centrodestra in assetto classico, “a tridente”, con Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, e quello di un centrodestra in assetto ristretto, in “tandem sovranista”, con Lega e Fratelli d’Italia.
Nella prima ipotesi il centrodestra – se il voto di domenica si trasferisse “meccanicamente” in elezioni politiche – otterrebbe una maggioranza molto ampia (oltre il 65{392d0e468fe580ea6caf5ac377d3684124b7dabe7737b05c32233f76f078e26f} dei seggi parlamentari). Il punto politico di maggior interesse per descrivere l’attuale conformazione del sistema politico è che, anche nella seconda ipotesi, il centrodestra otterrebbe una maggioranza con un buon margine.
Come si sa, le “proiezioni” sono ipotesi soggette a notevoli margini di incertezza (da un tipo all’altro di elezione cambiano i comportamenti strategici degli elettori) e quindi non possono essere considerate propriamente delle “previsioni”. I numeri di questo studio forniscono però elementi interessanti per comprendere le condizioni entro cui gli attori politici dovranno assumere nel prossimo futuro alcune importanti decisioni in merito alla composizione delle coalizioni e anche alla durata del governo.
Guarda la puntata di Porta a porta.
Nella puntata del 27 maggio di Porta a porta si è invece discusso dello studio dell’Istituto Cattaneo sui flussi elettorali (Bruno Vespa ne ha discusso col segretario Pd Nicola Zingaretti): guardala qui.