Frammentazione in calo, consolidamento del M5s
e crescita delle competizioni “triangolari”
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Domenica 11 giugno saranno chiamati al voto 1005 comuni italiani, coinvolgendo complessivamente oltre 9 milioni di elettori. I comuni superiori ai 15 mila abitanti che andranno alle urne sono 161, equamente distribuiti tra regioni del centro-nord (81) e del centro-sud (80). In vista di questa tornata di elezioni amministrative l’Istituto Cattaneo ha analizzato la natura e la struttura dell’offerta partitica in tutti i comuni “superiori” (ai 15.000 abitanti) al voto, con lo scopo di individuare eventuali trasformazioni rispetto alla tornata elettorale precedente.
Il primo dato esaminato è il numero di liste e di candidati sindaco tra cui gli elettori dei 161 comuni superiori ai 15 mila abitanti saranno chiamati a scegliere domenica prossima. Come si può notare dalla tabella 1, i dati del 2017 segnalano una lieve riduzione di liste e candidati: in media, le candidature a sindaco si sono ridotte da 6,2 nel 2012 a 5,6 nel 2017, mentre la liste sono passate, nello stesso periodo, da 15,8 a 15. Nel dettaglio, questa riduzione della frammentazione è concentrata maggiormente nelle regioni settentrionali e della zona “rossa” (Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Marche), in particolar modo nell’area del Nord-est. Qui, infatti, la media dei candidati si riduce di quasi due unità (da 7,4 a 5,6) e il numero delle liste passa da 15,7 a 13. Al contrario, nelle regioni del Sud sia il numero di liste che di candidati sindaco rimane sostanzialmente stabile. Questi trend divergenti nella frammentazione dell’offerta politica potrebbero avere conseguenze rilevanti sulla partecipazione elettorale, soprattutto nelle regioni meridionali dove il voto tende ad essere “trainato” maggiormente dal voto alle liste e ai candidati al Consiglio comunale.
Tabella 1. Numero di candidati Sindaco e di liste presentate nei 161 comuni superiori ai 15 mila abitanti (valori medi) | ||||
N. candidati sindaco | N. liste | |||
Zone | 2012 | 2017 | 2012 | 2017 |
Nord-ovest | 7,4 | 5,6 | 15,7 | 13,0 |
Nord-est | 6,2 | 5,9 | 14,1 | 14,3 |
Regioni “rosse” | 6,6 | 6,1 | 13,8 | 13,2 |
Centro | 6,5 | 6,4 | 17,8 | 17,0 |
Sud | 5,1 | 5,0 | 16,4 | 16,6 |
Media | 6,2 | 5,6 | 15,8 | 15,0 |
Fonte: Istituto Cattaneo.
Legenda: Nord-ovest: Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia; Nord-est: Veneto, Trentino Alto-Adige, Friuli Venezia-Giulia; Regioni “rosse”: Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Umbria; Centro: Lazio, Abruzzi, Sardegna; Sud: Molise, Campania, Basilicata, Puglie, Calabria, Sicilia. |
Passando ad analizzare la struttura della competizione elettorale, la tabella 2 mostra la frequenza con cui gli schieramenti di centrosinistra e centrodestra si presentano uniti alle elezioni nei 161 comuni “superiori”. Per entrambi gli schieramenti, prevale l’unità della coalizione in due casi su tre: per il centrosinistra nel 78,9{392d0e468fe580ea6caf5ac377d3684124b7dabe7737b05c32233f76f078e26f} delle elezioni e per il centrodestra nel 73,6{392d0e468fe580ea6caf5ac377d3684124b7dabe7737b05c32233f76f078e26f}. Nel caso della coalizione di centrosinistra, va segnalato che gli incentivi alla convergenza sembrano essere più efficaci nelle regioni del centro-sud, dove i partiti della coalizione sono tradizionalmente più deboli e hanno necessità di coalizzarsi per sconfiggere gli avversari. Invece, soprattutto nelle regioni “rosse” e del Nord-est, gli incentivi alla formazione di coalizioni ampie sono meno forti e in alcuni contesti prevale la divisione e la spinta a presentarsi separati al voto.
Più in generale, rispetto alle dinamiche di progressiva disaggregazione degli schieramenti alle quali stiamo assistendo sul piano nazionale, nelle contesto locale – dove risulta ancora prevalente una logica maggioritaria della competizione inter-partitica – si osserva un comportamento dei partiti orientato alla creazione di coalizioni in grado di conquistare la maggioranza dei consensi.
Tabella 2. Formazione di coalizioni di centrosinistra o centrodestra nei 161 comuni superiori i 15 mila abitanti | ||||
Centrosinistra unito | Centrodestra unito | |||
Zone | N. | {392d0e468fe580ea6caf5ac377d3684124b7dabe7737b05c32233f76f078e26f} sul totale | N. | {392d0e468fe580ea6caf5ac377d3684124b7dabe7737b05c32233f76f078e26f} sul totale |
Nord-ovest | 35 | 79,5 | 32 | 72,7 |
Nord-est | 10 | 66,7 | 11 | 68,8 |
Regioni “rosse” | 14 | 70,0 | 16 | 76,2 |
Centro | 17 | 85,0 | 9 | 56,3 |
Sud | 47 | 82,5 | 41 | 80,4 |
Italia | 123 | 78,9 | 109 | 73,6 |
Se analizziamo il formato delle elezioni nei 161 comuni superiori ai 15 mila abitanti, si nota inoltre che nel 55{392d0e468fe580ea6caf5ac377d3684124b7dabe7737b05c32233f76f078e26f} dei casi (89 su 161) la competizione prevede il confronto tra le coalizioni di centrosinistra e centrodestra. Nel 31,7{392d0e468fe580ea6caf5ac377d3684124b7dabe7737b05c32233f76f078e26f} dei casi la competizione avviene in contesti “asimmetrici”, cioè in quelle situazioni in cui a una coalizione di centrosinistra non si contrappone uno schieramento compatto di centrodestra (o viceversa). Soltanto in 21 comuni (pari al 13{392d0e468fe580ea6caf5ac377d3684124b7dabe7737b05c32233f76f078e26f}) la competizione avviene in assenza degli schieramenti uniti di centrosinistra e centrodestra (vedi tabella 3).
Tabella 3. Tipo di competizione elettorale nei 161 comuni superiori i 15 mila abitanti
Tipo di competizione | N. | {392d0e468fe580ea6caf5ac377d3684124b7dabe7737b05c32233f76f078e26f} sul totale |
Centrosinistra vs. centrodestra | 89 | 55,3 |
Competizione asimmetrica | 51 | 31,7 |
Nè centrosinistra nè centrodestra | 21 | 13,0 |
Totale | 161 | 100,0 |
Al quadro appena delineato delle competizioni elettorali nei 161 comuni superiori va aggiunto anche il terzo attore (o polo) che, con una frequenza maggiore rispetto al passato, si presenta alle elezioni amministrative. Come emerge dalla tabella 4, la presenza di una lista del Movimento 5 stelle è cresciuta nella maggior parte dei comuni “superiori”, con l’unica eccezione delle regioni del Nord-est dove l’esistenza di una lista pentastellata alle elezioni si riduce da 15 a 13 elezioni.
Invece, la crescita della presenza del M5s è particolarmente marcata nei comuni del Sud, dove la presentazione di una lista cinquestelle passa dal 30,5{392d0e468fe580ea6caf5ac377d3684124b7dabe7737b05c32233f76f078e26f} delle amministrazioni precedenti al 78{392d0e468fe580ea6caf5ac377d3684124b7dabe7737b05c32233f76f078e26f} del 2017. Questo dato segnala, da un lato, la progressiva espansione organizzativa del M5s dalle regioni del Nord a quelle meridionali e, dall’altro, il processo crescente di istituzionalizzazione del Movimento dal livello nazionale a quello locale/comunale. Complessivamente, una lista targata M5s è presente nell’81,4{392d0e468fe580ea6caf5ac377d3684124b7dabe7737b05c32233f76f078e26f} dei 161 comuni: un dato in crescita di oltre 27 punti percentuali rispetto alla tornata elettorale precedente.
Tabella 4. Presentazione di una lista del M5s nei 161 comuni superiori i 15 mila abitanti | |||||
2012 | 2017 | Differenza 2017-2012 | |||
Zone | N. | {392d0e468fe580ea6caf5ac377d3684124b7dabe7737b05c32233f76f078e26f} sul totale | N. | {392d0e468fe580ea6caf5ac377d3684124b7dabe7737b05c32233f76f078e26f} sul totale | ({392d0e468fe580ea6caf5ac377d3684124b7dabe7737b05c32233f76f078e26f}) punti percentuali |
Nord-ovest | 27 | 61,4 | 35 | 79,6 | +18,2 |
Nord-est | 14 | 87,5 | 13 | 81,3 | -6,2 |
Regioni “rosse” | 16 | 76,2 | 18 | 85,7 | +9,5 |
Centro | 12 | 57,1 | 19 | 90,5 | +33,4 |
Sud | 18 | 30,5 | 46 | 78,0 | +47,5 |
Totale | 87 | 54,0 | 131 | 81,4 | +27,4 |
Con l’ingresso e la diffusione del M5s nelle elezioni locali, la competizione nel voto amministrativo ha assunto sempre più i contorni di una gara triangolare, dove agli schieramenti “tradizionali” di centrosinistra e centrodestra si aggiunge quello pentastellato. Di conseguenza, sono cresciute le competizioni fra 3 poli rilevanti, come mostra la tabella 5. In pratica, nella metà delle elezioni amministrative gli elettori si trovano di fronte tre poli o schieramenti (centrosinistra, centrodestra e M5s). In un quarto dei casi (25,5{392d0e468fe580ea6caf5ac377d3684124b7dabe7737b05c32233f76f078e26f}), la competizione è invece bipolare, con solo due schieramenti principali che si contendono la vittoria, mentre le situazioni in cui è presente uno solo dei tre poli qui identificati si riduce a 38 casi (pari al 24,1{392d0e468fe580ea6caf5ac377d3684124b7dabe7737b05c32233f76f078e26f}).
Tabella 5. Struttura della competizione elettorale nei 161 comuni superiori i 15 mila abitanti
Tipo di competizione | N. | {392d0e468fe580ea6caf5ac377d3684124b7dabe7737b05c32233f76f078e26f} sul totale |
Un solo schieramento | 38 | 24,1 |
Competizione bipolare | 41 | 25,5 |
Competizione tripolare | 80 | 49,7 |
Altro (non classificabili) | 1 | 0,6 |
Totale | 161 | 100,0 |
La crescita delle competizioni tripolari rende dunque più incerti i risultati elettorali, sia al primo turno che nell’eventuale ballottaggio. Nella tornata precedente, i comuni andati al ballottaggio sono stati 114 (all’incirca l’80{392d0e468fe580ea6caf5ac377d3684124b7dabe7737b05c32233f76f078e26f} sul totale) e solo in un caso su tre il risultato finale ha ribaltato l’esito del primo turno. Considerata l’attuale situazione tripolare, è lecito attendersi una aumento sia dei ballottaggi che delle “rimonte” elettorali.
Analisi a cura di Marco Valbruzzi (349 3294663)
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