Una relazione paradossale: il M5s nel Parlamento europeo
Il comportamento di voto degli eurodeputati pentastellati durante la legislatura 2014-2019
Distanti dai partiti con cui vorrebbero allearsi
1. Introduzione
L’esperienza del Movimento 5 stelle (M5s) all’interno del Parlamento europeo (Pe) è stata spesso travagliata. Dalle iniziali difficoltà nel trovare un gruppo parlamentare a cui aderire dopo il rifiuto dei Verdi all’indomani delle elezioni del 2014, all’accordo (più tecnico che politico) con lo United Kingdom Independence Party (Ukip) di Farage sino al tentativo del 2017, non andato a buon fine, di aderire al gruppo dei liberali dell’Alde, sembra che i Cinquestelle abbiano avuto grandi difficoltà nel definire il loro ruolo all’interno del Pe.
La motivazione alla base di queste difficoltà può essere rintracciata nell’ambiguità ideologica e valoriale che connota questo partito; se è difficile collocare il M5s nello spazio politico italiano, riuscirci in quello europeo è un’impresa ancora più ardua. La prima conseguenza di questa incertezza è la difficoltà nel capire chi aderirà al nuovo gruppo del M5s all’indomani delle elezioni di maggio: a partire dal 2019, quali potrebbe essere quindi gli alleati europei dei cinquestelle?