Italia Viva. En Marche … verso una Scelta Civica 2.0

Firenze, 19 ott. (askanews) - Ha vinto, con il 63{392d0e468fe580ea6caf5ac377d3684124b7dabe7737b05c32233f76f078e26f} dei voti on line, la "V" rosa che vola sul nome per esteso - Italia Viva - e sulla prima Leopolda post Pd. Leopolda sold out, con persone in fila ai cancelli dalle 7 di mattina e un maxi schermo in arrivo per domani, "giovane e femminista" - tutte donne, intorno ai 23 anni, le conduttrici sul palco -, una Leopolda fieramente "no tax". E l'attacco di Maria Elena Boschi, non una qualunque, ai Dem è senza appello: "Il Pd sta diventando il partito delle tasse", mentre "noi non siamo il partito delle tasse, noi le abbiamo sempre abbassate e vogliamo evitare che aumentino". Renzi del Pd (oggi) non parla ma risponde, in una sorta di dialogo a distanza, al centrodestra di piazza San Giovanni. "Abbiamo una casa che resiste al populismo, alla demagogia, è a prova di ruspa, lo dico all'omonimo che da piazza San Giovanni continua a urlare contro di noi. E come se non bastasse questa casa ha dei valori", affabula l'ex premier dal palco pochi minuti prima della presentazione del simbolo e dell'avvio delle iscrizioni on line al partito che in meno di un'ora, secondo fonti interne, toccano quota 1.500. Tiene sempre banco il tema del rapporto dentro la maggioranza ma Renzi oggi liquida la faccenda così: "Qualcuno dice che voglio staccare la corrente dal governo? No, voglio togliere le correnti dal nuovo partito". Non ha cambiato idea su quota 100 ("Non ho niente contro chi vuole andare prima in pensione ma spendere 20 miliardi per anticipare di un anno la pensione a centomila persone è ingiusto") ma è Rosato a dire che sarà Conte a scegliere "la strada migliore" per ridiscutere e modificare laddove necessario la legge di bilancio. L'attacco agli ex colleghi del Pd, invece, prende quota dalla mattina. Per la Boschi è "il partito delle tasse", mentre Rosato ricorda che "Italia Viva è per la stabilità ma il governo è nato con l'impegno di non aumentare le tasse e questo va rispettato". Poi quel passaggio su Iv che "ha un leader", uno "con la spina dorsale" che ad agosto ha preso in mano la situazione "ed impedito di consegnare il Paese a Salvini". Insomma "il leader non piace a chi non ce l'ha". Gelida la replica del Pd: se l'andazzo è "distruggere per esistere, il viaggio del Titanic è appena cominciato", chiosa Emanuele Fiano. Nel pomeriggio lo stesso tesoriere al Senato di Iv, Francesco Bonifazi, addolcisce l'affondo della Boschi: "Per me dire che il Pd è il partito delle tasse è sbagliato. Però è giusto dire che bisogna abbassare le tasse". Teresa Bellanova, da parte sua, come capodelegazione di Italia Viva al governo sottolinea che non c'è alcun attacco a Conte e sul Pd ricorda, senza spingersi oltre, che "vanno rispettate le intese sottoscritte" a partire da quella no-tax. Domani la giornata conclusiva con il discorso di Matteo Renzi e una grande attenzione ai numeri, alla forza attrattiva del nuovo partito, per il quale la Leopolda è un primo test.

In linea con la sua lunga tradizione di studi sui partiti italiani l’Istituto Cattaneo ha svolto una ampia indagine campionaria sui partecipanti alla «Leopolda 10», che può essere considerata l’evento fondativo di Italia Viva. I dati raccolti consentiranno analisi molto più approfondite. Questo primo sintetico rapporto si focalizza soprattutto sul «posizionamento» del nuovo partito all’interno del sistema politico. Il leader-fondatore, Matteo Renzi, nel suo intervento conclusivo del 20 ottobre ha usato espressioni che indicano in maniera abbastanza chiara la collocazione e le ambizioni di Italia Viva. Lo ha definito un partito «liberale, democratico e riformista», accentuando la dimensione riformista nei passaggi più chiaramente rivolti al pubblico degli attuali sostenitori del centrosinistra, ed espungendo quel termine nei passaggi esplicitamente rivolti agli attuali sostenitori del centrodestra, in particolare di Forza Italia. Ha evocato come modello di riferimento il partito e la strategia seguita da Emmanuel Macron, il quale – come è noto – assistito da peculiari con- dizioni politiche ed istituzionali, è riuscito ad attrarre consensi sia dal campo socialista (quasi svuotandolo dell’elettorato riformista) sia da quello repubblicano (nelle sue componenti liberal-democratiche) riuscendo così ad affermarsi come attore dominante della politica francese.

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