Elezioni Politiche 4 marzo 2018

La partecipazione elettorale resta sostanzialmente stabile rispetto al dato del 2013.
Forti le differenze territoriali: il Centro-nord si conferma la zona geografica a più alta
partecipazione. Tuttavia, rispetto a cinque anni fa, è soprattutto il Meridione ad aver tenuto.

Come accade di consueto per i principali appuntamenti elettorali che interessano il nostro paese, l’Istituto Cattaneo si è soffermato sull’analisi della partecipazione elettorale anche in occasione delle elezioni politiche nazionali di domenica 4 marzo 2018, quando oltre 46 milioni di elettori italiani sono stati chiamati alle urne per rinnovare la composizione di Camera e Senato e dare così avvio alla XVIII legislatura della storia repubblicana. Questo contributo si sofferma su tre diversi aspetti: in primo luogo, mostriamo l’evoluzione diacronica del fenomeno dell’astensionismo
attraverso il confronto con i dati della precedente tornata elettorale (2013); in secondo luogo, ci concentriamo sulla differenziazione territoriale del voto sia a livello di macro-aree che regionale; in terzo ed ultimo luogo, confrontiamo l’andamento territoriale della partecipazione (nei suoi scostamenti tra 2013 e 2018) con il voto al M5s, per provare a capire se e in che misura il partito uscito sicuro vincitore dalla competizione abbia beneficiato di una qualche forma di mobilitazione selettiva del proprio elettorato, riuscendo così a contenere la spinta verso la smobilitazione.
Ovviamente, su quest’ultimo punto le indicazioni che saremo in grado di trarre sono solo parziali, in quanto bisognerà aspettare i flussi elettorali per avere un quadro più completo e sistematico.

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