Istituto Cattaneo

Rete Prospex

L”Istituto Cattaneo ha avviato, a partire dal 1981, un Programma di osservazione permanente per lo studio del cambiamento politico e sociale (Prospex). Tale programma è nato con l’obiettivo di rispondere a tre limiti della ricerca sociale italiana.

Parzialità territoriale. Pur movendo dal condiviso riconoscimento della forte eterogeneità del nostro paese, le ricerche che vengono condotte in Italia sono costrette spesso, per vincoli non imputabili al ricercatore, a misurarsi con ambiti territoriali ridotti. E questo fatto inficia inevitabilmente la possibilità di generalizzazione – anche se caute – all’insieme della realtà nazionale.
Discontinuità nel tempo. Esclusa qualche eccezione, probabilmente a causa del basso grado di istituzionalizzazione che la ricerca sociale ancora attraversa in Italia, pochi studi vengono replicati con l’obiettivo specifico di cogliere il cambiamento sociale. E quindi le comparazioni nel tempo, che pure vengono effettuate, sono spesso fondate su troppe approssimazioni di metodo che finiscono per rendere assai deboli i risultati ottenuti.
Impossibilità di correlare le diverse conoscenze. Le ricerche condotte su differenti tematiche, anche se svolte nello stesso periodo, vengono effettuate in contesti e su soggetti normalmente differenti. Questo anche quando le caratteristiche delle ricerche non lo rendono necessario. Da qui l’impossibilità di collegare informazioni provenienti da indagini diverse.
Si tratta di limiti che, se pure non inficiano la validità scientifica di studi circoscritti e centrati su tematiche specifiche, appaiono in tutta la loro evidenza quando l’oggetto dell’analisi è il cambiamento sociale, che indubbiamente costituisce il tema decisivo della riflessione e della ricerca sociologica.
Per rispondere a queste esigenze l’Istituto Cattaneo ha costituto una rete permanente di unità territoriali (Rete Prospex), presso ognuna delle quali dispone di un “corrispondente” e sulle quali di volta in volta può localizzare territorialmente le proprie ricerche e raccogliere con continuità tutte le informazioni relative ad eventi che si considerano rilevanti per il cambiamento politico e locale.
La Rete Prospex consiste di 100 unità territoriali di rilevazione, costituite da comuni o da quartieri per i comuni superiori ai 50.000 abitanti. Tali unità gravitano attorno a 23 capoluoghi di provincia che rappresentano le sedi dei centri di rilevazione. Affinché tutte le regioni siano rappresentate, si è scelto un capoluogo per regione, con l”eccezione della Valle d”Aosta (nessun capoluogo) e delle regioni più popolose [1], e cioè Piemonte, Lombardia, Lazio e Sicilia, per le quali sono stati inclusi nel campione due capoluoghi di provincia.
Date queste caratteristiche, l”ambito territoriale della rilevazione potrà essere definito, a seconda della struttura e delle caratteristiche del fenomeno che si intende studiare, su vari livelli: si avranno così indagini di rilevanza regionale, provinciale, comunale, o subcomunale.
Ai fini della rappresentatività del campione, si è utilizzato come aggregato territoriale di riferimento la «zona geo-politica»[2], e si è fatto sì che la distribuzione delle unità nelle zone fosse proporzionale al peso demografico che ogni classe di comuni ha sul totale nazionale (vedi tab. 3).
Nella scelta dei comuni di appartenenza delle unità di rilevazione, sono stati considerati i seguenti criteri:
– distanza dal capoluogo di provincia: non meno di 15 e non più di 30 km [3];
– diocesi di appartenenza: la stessa del capoluogo [4];
– caratteristiche politiche: assumendo come riferimento si è assunta la percentuale di voti Dc e Pci alle elezioni politiche per la Camera del 1979, i voti presi da Dc e Pci nel campione non presentano scarti superiori a 3 punti percentuali [5] rispetto ai risultati elettorali di tutti i comuni della stessa dimensione ed appartenenti alla stessa zona [6].
Nei comuni superiori ai 50 mila abitanti le unità della Rete Prospex sono costituite da quartieri (per la precisione «circoscrizioni»). Questi sono stati inseriti nel campione sulla base delle posizioni di rango (mediana, quartili, ecc.) nell”insieme dei quartieri ordinati sui voti presi da Dc e Pci nelle elezioni circoscrizionali del 1980 (o in quelle più prossime a tale data) [7].

Tab. 1. Elenco dei comuni inclusi nel campione Prospex (tra parentesi il numero delle unità-quartieri per i comuni superiori a 50.000 abitanti)

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comuni
Zona 1
Zona 2
Zona 3
Zona 4
meno di 5.000 abitanti. San Francesco (TO) Carrara S. Stefano (PD) Monterenzio (BO) Vallecorsa (FR)
Carpignano Sesia (NO) Galzignano (PD) Bientina (PI) Picciano (PE)
Noli (SV) Lozzo Atestino (PD) Capannoli (PI) San Vitaliano (NA)
Masate (MI) Pontelongo (PD) San Massimo (CB)
Roncello (MI) Roccaforzata (TA)
Annicco (CR) Milo (CT)
Nicolosi (CT)
Soleminis (CA)
5 – 10.000 abitanti Cogliate (MI) Codevigo (PD) Minerbio (BO) Pulsano (TA)
Lazzate (MI) Conselve (PD) San Pietro in Casale (BO) San Marzano (TA)
Pizzighettone (CR) Manzano (UD) Vicopisano (PI) Rogliano (CS)
Santa Caterina
Villarmosa (CL)
S. Maria di Licodia (CT)
10-50000 abitanti Cirié (TO) Rovereto (TN) Castel San Pietro (BO) Frascati (RM)
Finale Ligure (SV) Monselice (PD) Medicina (BO) Grottaferrata (RM)
Canegrate (MI) Piove di Sacco (PD) S. Giovanni in
Persiceto (BO)
Frosinone
Melzo (MI) Giugliano (NA)
Rescaldina (MI) Castelfranco di Sotto (PI) Ottaviano (NA)
Soresina (CR) Pontedera (PI) Pomigliano d”Arco (NA)
Marsciano (PG) Campobasso
Grottaglie (TA)
Massafra (TA)
Avighano (PZ)
Montalto Uffugo (CS)
Patemò (CT)
50 – 100.000 abitanti Savona (1 unità) Trento (1 unità) Pesaro (2 unità) Torre Annunziata
(NA, 1 unità)
Cremona (1 unità) Potenza (1 unità)
Caltanissetta (1 unità)
oltre 100.000 abitanti Torino (3 unità) Padova (2 unità) Bologna (2 unità) Roma (4 unità)
Novara (1 unità) Udine (2 unità) Pisa (2 unità) Napoli (3 unità)
Milano (4 unità) Perugia (2 unità) Pescara (1 unità) Taranto (1 unità)
Cosenza (1 unità)
Catania (1 unità)
Cagliari (1 unità)

Tab. 2. Quartieri scelti nei comuni superiori a 50.000 abitanti

Città N. quartiere
Zona industriale
Savona 3 Oltre Letimbro – Santa Rita – Mongrifone – Savona Ponente
Cremona 8 Porta Romana – S. Imerio – Menga – Maglia
Torino 7 Aurora – Rossini – Valdocco
15 Le Vallette – Lucento
21 Madonna del Pilone
Novara 9 Ovest (riferimenti rionali: S. Paolo e Zona Agogna)
Milano 5 Ticinese – Genova
11 Città Studi – Argonne
18 Baggio – Forze Armate
20 Vialba – Certosa – Quarto Oggiaro
Zona bianca
Trento 12 Bolghera
Padova 4 S. Carlo – Pontevigodarzere (riferimenti rionali: S. Carlo, S. Gregorio Barbarigo, Pontevigodarzere, Isola di Torre)
10 Savonarola (riferimenti rionali: Natività, Porta Trento, S. Girolamo, Porta Savonarola, Palestro, S. Giuseppe, Porta S. Giovanni, Sacra Famiglia, Incoronata, Basso Isonzo)
Udine 3 Udine Est
8 Udine Nord Ovest
Zona rossa
Pesaro 4 Montegranaro – Muraglia – Novilara
6 S. Veneranda – Candelara
Bologna 2 Bolognina
6 Costa – Saragozza
Pisa 4 S. Maria – Porta Nuova – Gagno
7 S. Marco – S. Giusto
Perugia 8 S. Marco – S. Lucia – Ponte d’Oddi – Montegrillo
13 Colombella – Piccione – Fratticciola Selvatica – Montelabate
Zona meridionale
Torre Annunziata 2
Potenza 4 (riferimenti rionali: Verderuolo, Mancosa S. Lucia, Malvaccaro, Poggio Tre Galli, Montocchio, Montocchino, Cerreta, Trinità Sicilia)
Caltanissetta 4
Roma 3 (riferimenti rionali: Nomentano, Tiburtino)
15 (riferimenti rionali: Portuense, Magliana)
17 (riferimenti rionali: Borgo, Prati, Della Vittoria)
18 (riferimenti rionali: Aurelio)
Napoli 5 Chiaia
9 Soccavo
15 Vicaria – S. Lorenzo
Pescara 4 Porta Nuova – Centro
Taranto 8 Solito – Corvisea
Cosenza 4 Centro Sud
Catania 3 Capuccini – Centro storico
Cagliari 2 S.Avendrace

Tab. 3. Schema di campionamento: confronto fra il numero di unità di rilevazione incluse nel campione e la percentuale di popolazione residente sul totale della popolazione nazionale (la seconda cifra fra parentesi)

Dimensione
comuni
Zona
industriale
Zona
bianca
Zona
rossa
Zona
meridionale
Campione
Prospex
Italia
fino a 5.000 ab. 6 (6,0) 4 (4,4) 3 (3,1) 8 (7,5) 21 (21,0)
5 – 10.000 ab. 3 (2,6) 3 (3,0) 3 (3,1) 5 (5,0) 14 (13,7)
10 – 50.000 ab. 6 (6,0) 3 (3,4) 6 (5,8) 12 (12,4) 27 (27,6)
50 – 100.000 ab. 2 (2,3) 1 (0,4) 2 (2,2) 3 (3,2) 8 (8,1)
oltre 100.000 ab. 8 (8,2) 4 (3,5) 6 (5,5) 12 (12,4) 30 (29,6)
Totale 25 (25,7) 15 (14,7) 20 (19,7) 40 (40,5) 100 (100,0)

Tab. 4. Confronto fra i comuni del campione Prospex ed il totale dei comuni italiani (i secondi fra parentesi): risultati delle elezioni per la Camera 1979 relativamente a Dc e Pci (pe­r­centuali su voti validi). Per il campione Prospex, medie delle percentuali dei singoli comuni

Zona industriale
Zona bianca
Zona rossa
Zona meridionale
Campione Prospex
Italia
Dimensione comuni: fino a 5.000 ab.
Dc
Pci
43,0 (45,5)
29,1 (26,1)
58,0 (48,5)
20,3 (17,8)
32,6 (36,6)
44,9 (41,7)
49,3 (48,2)
24,2 (25,0)
46,8
27,8
(45,8)
(26,5)
Dimensione comuni: 5–10.000 ab.
Dc
Pci
41,1 (40,9)
29,8 (29,2)
54,0 (51,8)
22,7 (19,9)
26,3 (29,9)
51,8 (49,4)
47,0 (44,4)
23,4 (26,4)
42,8
30,7
(41,9)
(30,6)
Dimensione comuni: 10–50.000 ab.
Dc
Pci
36,9 (35,6)
33,2 (32,2)
49,3 (44,6)
21,0 (23,1)
29,4 (28,8)
48,7 (48,0)
40,5 (41,8)
28,1(27,9)
38,2
33,0
(38,0)
(32,6)
Dimensione comuni: 50–100.000 ab.
Dc
Pci
30,8 (33,5)
37,7 (31,2)
41,2 (41,3)
14,6 (16,4)
28,9 (31,5)
46,1 (40,9)
42,1 (40,1)
28,1 (26,2)
36,7
31,5
(36,0)
(31,0)
Dimensione comuni: oltre 100.000 ab.
Dc
Pci
29,3 (29,7)
30,9 (31,3)
39,9 (35,6)
20,3 (22,7)
27,9 (27,3)
42,2 (44,1)
35,6 (36,2)
27,3 (26,4)
33,4
30,1
(32,5)
(30,9)
Totale
Dc
Pci
37,6 (36,8)
31,6 (30,0)
51,0 (44,9)
20,6 (20,7)
29,1 (29,9)
47,2 (45,3)
42,6 (41,5)
26,4(26,6)
40,1
30,7
(38,4)
(30,4)

 


 

[1] Cioè le regioni con popolazione superiore all”8{392d0e468fe580ea6caf5ac377d3684124b7dabe7737b05c32233f76f078e26f} del totale nazionale. Anche la Campania presenta queste caratteristiche: tuttavia, per problemi di rappresentatività del campione nel suo complesso, si è incluso, invece che un altro capoluogo di provincia, il comune di Torre Annunziata, che supera i 50 000 abitanti.

[2] La «zona geo-politica» costituisce l”aggregato territoriale utilizzato per il livello superiore a quello regionale. Essa è data da:
Zona industriale: Piemonte, Liguria, Lombardia;
Zona bianca: Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Veneto;
Zona rossa: Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Marche;
Zona meridionale: le restanti regioni.

[3] Eccezione: Giugliano, che dista km 11 da Napoli.

[4] Eccezioni: Castelfranco di Sotto (PI), diocesi di San Ifiniato; Frascati (RM) e Grottaferrata (RM), diocesi di Frascati; Pomigliano (NA), Ottaviano (NA) e San Vitaliano (NA), diocesi di Nola; Giugliano (NA), diocesi di Aversa; Massafra (TA), diocesi di Castellaneta; Mdo (CT), diocesi di Acireale.

[5] Eccezioni: voti alla Dc nei comuni sotto i 5000 abitanti della Zona 2 (campione: 58,0; universo: 52,8); voti alla Dc nei comuni fra i 5000 e i 10.000 abitanti della Zona 3 (campione: 27,4; universo: 31,1).

[6] A livello di singolo comune, si è evitato di includere nel campione comuni troppo devianti dai valori di zona, escludendo (salvo alcune eccezioni) comuni con scarti superiori al 3{392d0e468fe580ea6caf5ac377d3684124b7dabe7737b05c32233f76f078e26f} nei voti alla Dc ed al Pci rispetto alla media dei comuni della stessa dimensione e della stessa zona.

[7] A seconda del numero di unità da scegliere, si è fatto riferimento alla distribuzione dei voti Dc e Pci nel 1979, assumento il quartiere corrispondente alla mediana (1 unità), I e II terzile (2 unità), I II III quartile (3 unità), I II III IV quintile (4 unità). Poiché l”ordinamento secondo i voti Dc o Pci porta a risultati differenti (pur se fortemente correlati), si è scelto il quartiere più vicino al requisito richiesto (esempio mediana) in entrambe le graduatorie. Quando più quartieri soddisfano i requisiti richiesti, si sono scartati quelli troppo periferici (non collegati con continuità al centro urbano). In caso di scelte multiple si è evitato di scegliere quartieri confinanti.